Consigli pratici

La canna fumaria ad uso civile (in un’abitazione privata, tanto per intenderci) in particolare di una stufa a legna, ma non solo, anche per uso di qualsiasi combustione e di qualsiasi potenzialità, va fatta pulire regolarmente.
I camini a combustione solida (le classiche stufe a legna) devono essere puliti almeno una volta all’anno. Le stufe a combustione gassosa e liquida, invece, hanno bisogno di minore manutenzione, riducendo la pulizia ad ogni due o tre anni, a seconda del caso.
La pulizia della canna fumaria deve essere fatta sempre da persone specializzate e quindi va evitato il “Fai da te”, anche perché il personale qualificato potrà verificare l’integrità della canna fumaria stessa e segnalare eventuali screpolature o altri inconvenienti che potrebbero essere facili cause d’incendio, soprattutto nei tratti attraversanti le soffitte.
Infatti, sia quest’ultima, che la combustione della fuliggine depositata nella canna fumaria non pulita regolarmente sono le principali cause di incendio.
Quando il camino è acceso, se si verifica una fiammata più alta del solito, o in condizioni di vento asciutto e freddo che risucchia le faville, lo strato di fuliggine depositato sulla superficie interna può appunto incendiarsi.
È un ottimo combustibile e, grazie al notevole flusso di aria, avviene una violenta combustione che produce rapidamente molto calore.
In genere è di breve durata (10 – 15 minuti) e produce anche un grande rumore e vibrazioni. Dal camino escono violentemente le faville, mentre nel caminetto e dalle fessure prodotte esce un fumo acre. È frequente ai primi freddi, nelle giornate di vento asciutto.
Il calore prodotto arroventa la superficie interna e può fare crepare le pareti della canna e i muri confinanti, col pericolo di estendere l’incendio ai mobili e alle travi dei soffitti. Durante e dopo l’evento cadono nel camino braci e pezzi di mattoni incandescenti, che possono uscire dal caminetto sul pavimento e incendiare la legna, i tappeti ed altri oggetti infiammabili. All’esterno le faville che escono dal comignolo possono ricadere su materiali combustibili.
Le canne fumarie vanno costruite a regola d’arte, con un solo focolare ciascuna, verticali e di larghezza omogenea, senza curve o pendenze, e isolate termicamente dal resto dell’edificio (specialmente dalle travi in legno). Installate una valvola per la chiusura dell’aria e verificate spesso che non si formino crepe sulle pareti a contatto della canna, da cui potrebbero uscire fumo e fiamme. Bruciate legna secca non impregnata di resina, olio o catrame.
Non usate l’alcol per accendere il fuoco (usare piuttosto prodotti specifici come i cubetti di diavolina). In generale, quando togliete la cenere e le braci, usate un contenitore di metallo e non conservatele in casa; non mettetele neppure nel cassonetto della spazzatura.